Di Amos D'Antoni
Presentato a Papa Francesco e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il libro promosso dall’Associazione Regionale già Sindaci del Friuli Venezia Giulia: ”I Sindaci della liberazione” redatto da Giannino Angeli ex Sindaco di Tavagnacco, e Amos D’Antoni già primo cittadino di Basiliano. Gli autori hanno dedicato una ricerca che, per la novità dell’argomento e per il modo specifico di accostarsi, appare come testo assolutamente originale. Il libro, apprezzabile anche per la bella copertina dell’artista Arrigo Poz, il tricolore risorge dalle macerie e abbraccia la Regione, parla sulla ripresa posbellica delle istituzioni, rinvangando la nascita delle autonomie locali fin dai tempi remoti. Entra nel vivo quando si arriva alla fine della seconda guerra mondiale e compaiono i Sindaci provvisori della provincia di Udine, che allora comprendeva anche Pordenone, indicati dai CLN e quelli di seguito imposti dal Governo Militare Alleato tramite i Prefetti. Seguirono poi quelli di nomina dalle rispettive Giunte Comunali uscite dai Consigli eletti dal marzo 46 al luglio 1947. Quel periodo è stato un momento delicato per il Paese, con la nascita della Repubblica Italiana sancita dal referendum istituzionale, del 2 e 3 giugno 1946: monarchia o repubblica? Per la prima volta in una consultazione politica nazionale votarono anche circa 13 milioni di donne, mentre 12 milioni furono gli uomini. I risultati proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno 1946 furono 12.717.923 cittadini favorevoli alla Repubblica e 10.719.284 favorevoli alla monarchia. Quello è un momento delicato per il Paese, nei 18 mesi che seguono, sei sono i Governi che si sono succeduti: Bonomi, Parri e quattro volte De Gasperi. Nel frattempo Saragat rompe coi Socialisti di Nenni e fonda il PSLI. A Udine intanto Tessitori lancia i primi appelli per creare una Regione Autonoma. Ritornando al testo dei 185 Sindaci eletti nel 1946-47, troviamo molti sconosciuti che dopo alcuni mesi hanno lasciato la carica, mentre altri si sono fatti garanti e hanno proseguito la vita politico-amministrativa. Sono un esempio: Giovanni Cosattini, Giovanni Fantoni, Giovanni Brosadola, Zeffirino Tomè, Angelo Filipuzzi e altri. Il sindaco della liberazione più giovane era Mario De Paoli di anni 22 di Andreis, operaio tornitore, il più anziano Augusto Lizier di 76 anni, già provveditore agli studi di Venezia, sindaco di Travesio. Tra i mestieri e le professioni troviamo il 18% agricoltori; il 15% insegnanti, il 14% tecnici, il 12% operai, il 9% artigiani, l’8% impiegati, il 7%, possidenti, il 6% commercianti, il 4% industriali, gli altri pensionati o disoccupati. Non era facile guidare un Comune senza soldi e senza autonomia vera e propria. Difficoltà enormi vissero quei concittadini che assunsero la responsabilità di prendere in mano i destini delle loro Comunità maciullate dalla guerra. Nel testo si sono raccolti i momenti storici vissuti dai primi cittadini di Udine e Pordenone, allo scopo di rendere un grazie per l’impegno, il coraggio, il grande senso di responsabilità dimostrato in un periodo tra i più problematici della storia. Il volume riferisce anche sulle vicissitudini che hanno portato allo sviluppo dei Comuni soffermandosi sulle figure del Sindaco e del Podestà, dopo una breve analisi antropologica di fatti ed eventi che hanno accompagnato l’affermazione della borghesia e del popolo. Un capitolo riguarda le leggi elettorali che illustrano l’iter difficile della promozione del voto attivo dei meno abbienti e delle donne. Il testo ripercorre la storia delle Istituzioni che nei secoli si sono lentamente evolute dalle esperienze Greche, Romane. Viene sottolineato come i Greci mai riuscirono a diventare nazione, ma diedero una grande lezione di organizzazione democratica attraverso l’esperienza della città-Stato mantenendo incontaminata la loro lingua e la devozione per gli Dei protettori.
I Romani invece per alcuni secoli si sono sviluppati avvalendosi di imperatori e Re legati all’agricoltura e ai mercanti. Evidenzia che i capi si sono affidati alla collaborazione di funzionari e così nasce la burocrazia e il primo Ministero sotto forma di Consiglio degli anziani o Senatori. Accantonata la Monarchia che attribuiva ai ricchi la maggioranza degli amministratori prende valore anche la minoranza del popolo. Descrive anche l’arrivo di Cristo con la rivoluzione dell’amore a fronte della legge della vendetta: occhio per occhio dente per dente. Però solo con l’avvento di Costantino divenne determinante l’evoluzione del Cristianesimo. Il testo dà uno sguardo anche alla Repubblica aristocratica di Venezia fondata nel 421 d.C. e alle origini e sviluppo dei Comuni moderni. Presenta le prime leggi elettorali, la Costituzione della Patria del Friuli e i Sindaci della liberazione.
Nel libro si evidenziano tante altre notizie storiche e conoscenze finora non particolarmente trattate.
Il Santo Padre e il Presidente Mattarella, hanno apprezzato il testo, sollecitandoci a vivere la professionalità del giornalismo con verità e rispetto per l’uomo.